L’intelligenza artificiale (AI) è ormai sulla bocca di tutti. Tutti i giorni veniamo bombardati di informazioni su questo nuovo mondo che si sta aprendo e su tutte le possibili implicazioni che queste scoperte possono avere sulle nostre vite.
L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento in più nelle nostre mani ma andrà a cambiare radicalmente il nostro modo di stare al mondo.
Ma alcune domande sorgono spontanee.. l’AI potrà sostituire completamente gli esseri umani? sarà un valido aiuto nel mio lavoro o rischierò di essere licenziato?
Io provo a dire la mia e spero che questo articolo possa fare un pò di chiarezza.
Cos’è ChatGPT?
Partiamo dal fenomeno ChatGPT. Prendiamo in mano un pò di numeri e confrontiamoli con cosa è successo con i vari social.
Considerate che dal momento del suo lancio avvenuto a Febbraio 2023, ChatGPT ha raggiunto i 100 milioni di utenti in soli due mesi, mentre TikTok, una delle app più diffuse al mondo, ha impiegato 9 mesi per raggiungere lo stesso risultato! Questo dato potrebbe rendere un pò l’idea del fenomeno che abbiamo davanti.
I giganti del web così come i principali governi del mondo stanno provando a regolamentare questa tecnologia per evitare che ne venga fatto un utilizzo errato. Ad esempio, potrei chiedere a questa applicazione di scrivere questo stesso articolo e lo farebbe in pochi istanti, in un italiano perfetto, con punteggiatura perfetta. La differenza è che probabilmente le informazioni andrebbero ricontrollate in quanto frutto non di una mente umana, bensì di un “semplice” algoritmo, e quindi la scelta del nostro boh sarebbe basata su un sistema probabilistico che andrebbe a scegliere l’opzione che con più probabilità risponde al nostro quesito.
Questo sarebbe un utilizzo errato di un sistema che invece ha enormi potenzialità. Potrei ad esempio farmi aiutare chiedendo quali sono gli argomenti di maggior interesse o chiedere di rendere il testo in una forma più comprensibile ad un pubblico di giovani etc etc.
Ho fatto questa breve premessa perchè a mio avviso la tecnologia deve essere vista come un mezzo per migliorare un servizio, ma non come una scorciatoia per eliminare la genialità della mente umana.
Ritornando al topic principale, mi chiedevo come questa tecnologia potesse aiutare l’approccio alla chirurgia plastica ed ho iniziato a stilare un elenco delle principali applicazioni. Questo elenco verrà aggiornato in continuazione perché mentre scrivo questo articolo stanno nascendo nuovi tool!
Intelligenza Artificiale: applicazioni
L’intelligenza artificiale (IA) sta trovando molteplici applicazioni in chirurgia estetica, come ad esempio:
1. Pianificazione pre-operatoria:
Utilizzando i differenti algoritmi basati sull’ IA, i chirurghi possono proporre ai pazienti delle simulazioni di risultati basati su delle immagini preoperatorie in modo da offrire un’ipotesi di possibili risultati. Ad esempio potrebbe essere utile nella scelta del tipo di protesi da utilizzare, mi riferisco alla forma ed alla misura, consentendo così una migliore pianificazione e comunicazione delle aspettative. Queste tecnologie erano già presenti in passato ma si trattava di versioni molto basilari e ben lontane dai risultati che si otterranno a breve. Il pericolo però di questi tool è che potrebbero creare delle false aspettative, in quanto non calcolano come i fenomeni cicatriziali, la qualità dei tessuti dei pazienti ed eventuali variazioni di peso possano far assestare meglio o peggio un risultato.
2. Personalizzazione dei trattamenti:
L’IA può analizzare grandi quantità di dati relativi ai risultati dei trattamenti e confrontarle con enormi database per individuare i protocolli più efficaci in modo da consentire trattamenti personalizzati. Associare ad esempio possibili trattamenti incrociando i dati con tutte le caratteristiche di quella determinata persona (qualità cute, abitudini alimentari, peso, fumo, sport etc etc).
3. Analisi dell’immagine:
Algoritmi avanzati possono acquisire immagini della pelle ed identificare aree che necessitano di trattamenti specifici come la rimozione di cicatrici, rughe o idratazione specifica. E’ un’evoluzione della diagnosi computerizzata. Anche qui, come detto in precedenza, va aggiunto che tali risorse devono essere di ausilio all’attività diagnostica del singolo medico.
4. Robotica:
In alcuni interventi di chirurgia estetica, i robot assistiti potranno eseguire movimenti estremamente precisi, migliorando sia la sicurezza che la qualità dei risultati. Ciò potrebbe essere presente in un futuro non troppo lontano, ed il campo di utilizzo abbastanza ampio. Ad esempio potranno rendersi utili nell’emostasi accurata, nel posizionamento di punti di sutura etc.
Già da qualche anno in realtà sono comparsi nelle nostre sale operatorie, ad esempio nei trapianti di capelli.
5. Monitoraggio post-operatorio:
L’IA potrà essere utilizzata per monitorare il recupero postoperatorio del paziente, ad esempio tramite app che potranno rilevare segni di infezione o altri problemi, tramite lo studio di immagini e dei parametri vitali dei pazienti.
6. Ricerca scientifica:
L’analisi incrociata basata su un vasto database di studi scientifici potrà aiutare gli scienziati a produrre articoli scientifici di qualità superiore e migliorare le tecniche chirurgiche. Basti pensare alle ore di lavoro che vengono impiegate per scrivere la bibliografia di un articolo. Tutto ciò potrebbe essere realizzato in pochi istanti.
7. Formazione chirurgica:
La formazione di un chirurgo plastico passa per anni di teoria per poi continuare nella pratica clinica su pazienti, sotto stretta osservazione di medici esperti. Come già avviene tra l’altro per i piloti di linea, che prima di affrontare il primo volo possono eseguire ore e ore di simulazione, così un giovane chirurgo potrebbe esercitarsi prima grazie a dei simulatori. E ancora, provare un intervento delicato su un simulatore prima di eseguirlo sul paziente.
8. ?
Cosa fare: ignorarla o utilizzarla a nostro vantaggio?
Lascio liberi i punti successivi perché sono convinto che ogni settimana andrò ad aggiornare questo articolo con nuove ed entusiasmanti novità.
L’intelligenza artificiale non cambierà il futuro perché sta già cambiando il presente. Abbiamo dinanzi a noi due possibilità: negarla (o addirittura ostacolarla) o provare a sfruttare queste immense capacità per creare un mondo migliore, ma restare indifferenti non farà altro che isolarci.
Il futuro è adesso, approfittiamone.