La mastoplastica additiva è uno degli interventi più personalizzati in assoluto.
Non esiste la “protesi perfetta”, ma la protesi perfetta per quella paziente.
In questo articolo spiego il mio algoritmo decisionale, lo stesso che utilizzo ogni giorno a Milano e Caserta per scegliere forma, volume, proiezione, piano chirurgico e tecnica.
A cura del Dr. Pierluigi Gigliofiorito – Chirurgo Plastico a Milano e Caserta
Il Dr. Pierluigi Gigliofiorito è un chirurgo plastico specializzato in mastoplastica additiva, liposuzione HD, filler labbra e glutei. È ideatore della tecnica originale G-Fill per il rimodellamento dei glutei e dei filler dinamici alle labbra. Svolge attività clinica a Milano, Caserta e Roma.
Perché serve un algoritmo (e perché pochi lo usano davvero)

La maggior parte dei problemi dopo una mastoplastica nasce da una scelta sbagliata fuori dalla sala operatoria:
- piano chirurgico non adatto
- proiezione sbilanciata
- volume errato
- mismatch tra cute e protesi
- forma non coerente con torace/muscolatura
- prescrizioni postoperatorie ignorate
Un algoritmo serve a eliminare soggettività e basarsi su criteri clinici e anatomici misurabili.
Il mio algoritmo decisionale (in 6 passaggi clinici)
Analisi del torace (misure oggettive)
Misuro:
- larghezza del torace
- base mammaria
- distanza sterno-capezzolo
- distanza solco-capezzolo
- elasticità della cute
- spessore tissutale (pinch test e valutazione dinamica)
🔹 È la base per definire i limiti anatomici e il margine di sicurezza.
Analisi del muscolo pettorale (statica + dinamica)
Valuto il comportamento del muscolo:
- spessore
- origine sternale
- aderenze
- vettori di trazione durante contrazione
- eventuali anomalie
🔹 Serve a decidere se la protesi sarà ben protetta dal muscolo.
Identificazione del risultato desiderato (rapporto aspettative/risultato)
Uso la mia Rapporto aspettative/risultato:
- Paziente vuole tanto ma il torace è stretto
- Paziente vuole poco ma serve riempire il polo superiore
- Paziente vuole un risultato naturale vs paziente vuole un seno voluminoso
🔹 Evita aspettative irrealistiche e assicura un obiettivo condiviso.
Scelta della forma della protesi
Rotonda rotonda e/o ergonomica → 80% dei casi
Perché?
- naturale
- morbida
- effetto “anatomico” senza rischio di rotazione
Anatomica → eccezioni (torace molto magro, necessità di polo inferiore definito, richiesta risultato estremamente naturale)
Ho scritto un articolo interamente dedicato alla scelta della protesi mammaria!
Scelta della proiezione
Valuto:
- tensione cutanea
- base toracica
- desiderio di cleavage
- profilo laterale
🔹 Una proiezione eccessiva produce effetto innaturale; una troppo bassa dà seno piatto.
Scelta del piano chirurgico
Punto cruciale.
- Dual Plane / Sottomuscolare dinamico → risultato più naturale, transizione torace-seno più dolce.
- Sottoghiandolare → solo se cute spessa e paziente sportiva.
Algoritmo decisionale: tre percorsi tipici
Paziente A – Magra, torace stretto, vuole seno naturale
→ Ergonomica 280–320 cc
→ Dual Plane
→ Proiezione moderata
Perché: evitare visibilità bordi, evitare doppio profilo.
Paziente B – Torace largo, partenza da coppa C, vuole seno pieno
→ Rotonda 300–400 cc
→ Piano sottoghiandolare
→ Proiezione alta
Perché: sostenere il volume senza interrompere il muscolo
Paziente C – Seno svuotato e leggera ptosi
→ Rotonda 320 cc
→ Mastopessi in Dual Plane
Perché: sollevare il complesso areola-capezzolo, rimuovere la pelle in eccesso e dare copertura alla protesi
Red Flags: quando NON opero
- aspettative irrealistiche
- cute troppo sottile per il volume richiesto
- richiesta di volume incompatibile
- simmetria perfetta “millimetrica” (non esiste)
- paziente che cambia spesso le sue richieste
👉 Queste situazioni le rimando ad una seconda consulenza per chiarire i dubbi.
Micro–Case Study (breve)
Paziente 27 anni, torace stretto, poco tessuto, vuole risultato naturale.
Valutazione: cute elastica, muscolo tonico, richiesta di cleavage moderato.
Scelta: ergonomica 340 cc, dual plane, cicatrice sul solco di 3.5 cm.
Risultato: polo superiore naturale, silhouette snella, cleavage armonioso.
Follow-up 3 anni: forma stabile, nessuna visibilità bordi.
FAQ con le 3 risposte
1. Come decido il volume della protesi?
Risposta breve:
Lo decido sulle tue misure reali, non sulla “taglia richiesta”.
Risposta clinica:
Uso misurazioni toraciche e analisi dei tessuti per trovare un volume coerente con cute, torace e risultato desiderato.
Risposta del chirurgo:
Il volume non deve mai essere scelto a caso: lo scelgo “controintuitivamente”, cioè seguendo ciò che il corpo può sostenere con naturalezza.
2. È vero che il piano sottomuscolare è più naturale?
Risposta breve:
Di solito sì.
Risposta clinica:
Il muscolo ammorbidisce la transizione torace-seno e riduce visibilità bordi.
Risposta del chirurgo:
Per ottenere un seno fine, elegante e stabile negli anni, il muscolo è spesso un alleato.
3. Perché non usi quasi mai le anatomiche?
Risposta breve:
Perché le ergonomiche danno lo stesso effetto ma sono più sicure.
Risposta clinica:
Stessa naturalezza del profilo senza rischio rotazione.
Risposta del chirurgo:
Mi interessa la durata e la stabilità nel tempo — le ergonomiche funzionano meglio nei casi reali.
Timeline Realistica dell’intervento
(obbligatoria negli interventi chirurgici)
- Giorno 0: intervento in anestesia generale, 1 notte sotto supervisione medica e dimissione la mattina successiva.
- 4-5 giorni: rimozione drenaggi se presenti, prima medicazione.
- 1 settimana: ripresa vita quotidiana.
- 1 mese: attività fisica leggera.
- 2 mesi: risultato quasi definitivo.
- 6–12 mesi: risultato stabilizzato.
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Le informazioni presenti su questo sito hanno finalità esclusivamente divulgative e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico durante la visita. Ogni trattamento è valutato in modo personalizzato in base al singolo caso clinico. I risultati possono variare da paziente a paziente. Nessun contenuto ha scopo promozionale né intende incentivare all’esecuzione di atti sanitari.