
La mastoplastica additiva è uno degli interventi più richiesti in Chirurgia Plastica. Ma è davvero sicuro? Quali sono i rischi da conoscere prima di sottoporsi a un aumento del seno?
In questo articolo ti spiego in modo chiaro e trasparente tutto ciò che serve sapere, sfatando alcuni falsi miti e aiutandoti a fare una scelta consapevole.
È vero che la mastoplastica è pericolosa?
No. L’intervento di mastoplastica additiva, se eseguito da un medico specialista in Chirurgia Plastica ed in ambiente certificato, è una procedura sicura. Tuttavia, è importante conoscere tutte le possibili complicanze, anche quelle meno frequenti, per affrontare l’intervento con maggiore consapevolezza e serenità.
Negli ultimi anni però, si è diffusa una comunicazione un po’ fuorviante, che parla di “mastoplastica senza anestesia”, “intervento indolore” o addirittura “senza bisturi”. I social network ed influencer più o meno improvvisati hanno avuto un ruolo decisamente importante nel presentare interventi chirurgici quasi come un gioco. Queste affermazioni sono spesso parte di pubblicità poco etiche che rischiano un pò di banalizzare un intervento serio.
Perché operarsi in clinica con ricovero?
Nella mia pratica, preferisco che le pazienti restino in clinica almeno per le prime ore post-operatorie. Di norma i pazienti restano la prima notte in Clinica, sotto diretta supervisione di sanitari esperti. Questo mi consente di monitorare da vicino il decorso iniziale e garantire un’assistenza specialistica continua. Il ricovero, seppur breve, permette di intervenire tempestivamente in caso di qualunque evento avverso post-operatorio.

Sanguinamento post-operatorio
È una complicanza precoce che, seppur raramente, può insorgere nelle prime 12-24 ore. Per questo motivo, è fondamentale restare in osservazione. Il riposo nelle ore successive all’intervento aiuta a prevenirlo. I controlli frequenti da parte del personale medico sono essenziali. Il riposo assoluto nelle prime ora favorisce un recupero più rapido.
Contrattura capsulare
La formazione di una capsula periprotesica eè la risposta fisiologica del corpo alla presenza della protesi. In alcuni casi la capsula però potrà ispessirsi, deformare il risultato estetico e causare fastidio. In questi casi può essere necessario un nuovo intervento.
Per prevenire questa complicanza, nella mia pratica ho preso alcune precauzioni:
- Utilizzo di bisturi atraumatici a radiofrequenza.
- Tecnica “no touch” con Keller Funnel, che evita il contatto diretto con la protesi.
- Antibioticoterapia e irrigazione antisettica durante l’intervento.

Rottura della protesi
Evento raro, oggi ancora più raro grazie all’uso di protesi in gel di silicone coesivo, che in caso di rottura rimane confinato nella tasca. La sostituzione non è urgente ed un eventuale sostituzione protesica può essere pianificata con maggior calma.
Tra l’altro, le più importanti aziende produttrici offrono garanzie e copertura assicurativa in caso di rottura.

Infezione della protesi
Evenienza estremamente rara ma possibile. Può comportare la rimozione della protesi. Per prevenirla:
- Rispetto rigoroso dei protocolli di sterilità.
- Somministrazione di antibiotici sistemici.
- Uso del Keller Funnel per ridurre il rischio di contaminazione.
ALCL (Linfoma anaplastico a grandi cellule)
Si tratta di una forma rara di linfoma associata prevalentemente ad alcune protesi con macrotesturizzazione (ormai ritirate dal commercio). È una complicanza molto rara e spesso risolvibile con la rimozione dell’impianto e drenaggio del siero.
È importante informarsi da fonti ufficiali come:
- Ministero della Salute
- SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica)
- AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica)
Sieromi (accumulo di liquido)
Un siero può accumularsi attorno alla protesi, specie in caso di movimento precoce o attività intensa. Spesso si riassorbe spontaneamente, ma in alcuni casi richiede drenaggio o rimozione delle protesi. Si tratta di una condizione che può insorgere spontaneamente o dopo traumi diretti.
Cicatrici ipertrofiche o cheloidi
Alcune pazienti possono sviluppare cicatrici evidenti, arrossate o in rilievo. È più frequente in soggetti predisposti geneticamente. Nella mia pratica utilizzo sempre tecniche di sutura estetica e offro trattamenti post-operatori (cerotti al silicone, creme, laser) per prevenirle o migliorarle.
Asimmetrie e mancato risultato
Dietro una mastoplastica additiva ci sono tante motivazioni che ovviamente spingono le pazienti a sottoporsi a questo intervento. E’ quindi lecito aspettarsi che le aspettative siano altissime. Bisogna però evitare di cadere nel facile errore di richiedere risultati irrealizzabili. E’ per questo importante che paziente e chirurgo si confrontino sui reali obiettivi dell’intervento e su cosa sia lecito aspettarsi, perché va ricordato che la chirurgia può aiutare a realizzare i propri sogni, ma i miracoli in chirurgia non esistono!
Prevenzione e sicurezza: come ridurre i rischi
✅ Intervento in sala operatoria certificata
✅ Utilizzo di protesi mammarie di qualità
✅ Evitare il low cost o interventi all’estero che non garantiscono un attento follow up
✅ Affidarsi a medici specialisti in Chirurgia Plastica
✅ Monitoraggio post-operatorio e rispetto delle indicazioni fornite dal proprio chirurgo
✅ Assistenza continua nelle settimane successive e rispetto degli appuntamenti ambulatoriali
In conclusione
La mastoplastica additiva è una procedura sicura, ma come ogni atto chirurgico richiede attenzione, esperienza e un’informazione corretta. Il mio approccio è sempre personalizzato, e ogni paziente viene seguita con attenzione in tutte le fasi: pre-operatoria, operatoria e post-operatoria.
Faq
Sì, la mastoplastica additiva è ad oggi considerata una procedura sicura, soprattutto se eseguita da un chirurgo plastico specialista in una clinica certificata. I rischi sono rari ma vanno conosciuti e gestiti con attenzione. Dedica tempo di qualità ai colloqui preoperatori con il tuo medico e risolvete tutti i vostri dubbi prima di prenotare l’intervento.
Sì, ma è raro. Le protesi moderne in gel coesivo sono progettate per essere resistenti. Anche in caso di rottura, il gel rimane confinato e l’intervento di sostituzione può essere programmato con calma.
È possibile avvertire una riduzione temporanea della sensibilità al capezzolo o ad altre aree del seno. Nella maggior parte dei casi, la sensibilità torna spontaneamente entro pochi mesi.
La rotazione può avvenire, soprattutto con protesi anatomiche. Se la rotazione è significativa, può essere necessario un intervento correttivo. Le protesi rotonde non presentano questo tipo di problema estetico.
Segui attentamente tutte le indicazioni del tuo chirurgo: usa la guaina compressiva, limita gli sforzi nei primi giorni, assumi i farmaci prescritti e partecipa a tutti i controlli post-operatori.
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Le informazioni presenti su questo sito hanno finalità esclusivamente divulgative e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico durante la visita. Ogni trattamento è valutato in modo personalizzato in base al singolo caso clinico. I risultati possono variare da paziente a paziente. Nessun contenuto ha scopo promozionale né intende incentivare all’esecuzione di atti sanitari.