Anatomia del seno: perché la scelta del piano decide il risultato

anatomia chirurgica del seno con cute ghiandola grasso e muscolo pettorale per scelta del piano nella mastoplastica additiva

La scelta del piano chirurgico è uno degli aspetti più importanti della mastoplastica additiva.
Non determina solo l’aspetto finale, ma anche la naturalezza, la durata del risultato, la visibilità dei bordi protesici e la stabilità nel tempo.
In questo articolo spiego come l’anatomia del seno guida ogni mia decisione operatoria.

A cura del Dr. Pierluigi Gigliofiorito – Chirurgo Plastico a Milano e Caserta

Il Dr. Pierluigi Gigliofiorito è un chirurgo plastico specializzato in mastoplastica additiva, liposuzione HD, filler labbra e glutei. È ideatore della tecnica originale G-Fill per il rimodellamento dei glutei e dei filler dinamici alle labbra. Svolge attività clinica a Milano, Caserta e Roma.

L’anatomia del seno: gli strati che contano davvero

Per scegliere il piano chirurgico devo valutare in modo rigoroso:

anatomia chirurgica del seno con cute ghiandola grasso e muscolo pettorale per scelta del piano nella mastoplastica additiva

Cute e sottocute

  • spessore
  • elasticità
  • qualità
  • eventuali smagliature o assottigliamenti

🔹 Più la cute è sottile, più serve protezione e quindi piani profondi.


Ghiandola mammaria

  • volume
  • forma
  • eventuale ipoplasia
  • presenza di lieve ptosi

🔹 Una ghiandola piccola tende a non coprire i bordi della protesi.


Tessuto adiposo retroghiandolare

È il vero “cuscinetto” che può o non può nascondere la protesi.

🔹 Se scarso → meglio non stare sopra il muscolo.


Muscolo pettorale

Valuto:

  • origine sternale
  • spessore
  • mobilità
  • comportamento dinamico durante il movimento del braccio

🔹 È il protagonista nella scelta tra sottomuscolare e dual plane.


Solco mammario e posizione

Detta il limite inferiore naturale, fondamentale per evitare:

  • bottoming out
  • doppio solco
  • migrazione inferiore

🔹 Il piano chirurgico deve rispettarlo o ricrearlo.


I tre principali piani chirurgici


confronto tra posizionamento sottoghiandolare e dual plane nella mastoplastica additiva per spiegare se la protesi va davanti o dietro il muscolo

1) Piano Sottomuscolare Completo

La protesi è posizionata sotto il muscolo pettorale.

Indicato quando

  • cute sottile
  • torace magro
  • richiesta naturalezza
  • poco tessuto ghiandolare

Vantaggi

  • bordi meno visibili
  • transizione più dolce
  • risultato più naturale nel tempo

Limiti

  • movimento dinamico della protesi durante contrazione
  • possibile tensione nei primi giorni

2) Dual Plane (il più utilizzato)

La parte superiore è sottomuscolare, la parte inferiore è sottoghiandolare.

Indicato quando

  • leggerissima ptosi
  • desiderio di décolleté naturale
  • differenze di spessore tra polo superiore e inferiore

Vantaggi

  • naturalezza
  • maggiore riempimento del polo inferiore
  • migliore cleavage

Limiti

  • richiede precisione nel release del muscolo

3) Sottoghiandolare

La protesi è posizionata sopra il muscolo.

Indicato quando

  • cute molto spessa
  • pazienti fitness/bodybuilder
  • torace pieno

Vantaggi

  • meno dolore postoperatorio
  • nessun movimento dinamico della protesi

Limiti

  • rischi di visibilità bordi
  • minor naturalezza nei toraci magri

In alternativa, è possibile utilizzare tecniche miste (protesi + grasso) per un risultato più naturale. Dai uno sguardo al mio articolo dedicato alla mastoplastica ibrida!


Decision Path: come scelgo il piano chirurgico


Paziente A – Magra, cute sottile, torace stretto

→ Dual plane o sottomuscolare
Motivo: protezione dei bordi + transizione naturale.


Paziente B – Atleta, cute spessa, torace pieno

→ Sottoghiandolare
Motivo: il muscolo è molto forte e distorcerebbe la protesi.


Paziente C – Leggera ptosi, areola bassa ma non da mastopessi

→ Dual plane con protesi anatomica
Motivo: solleva il complesso areola-capezzolo senza cicatrici.


Red Flags: quando non opero o rimando

  • cute troppo sottile per piano sopra-muscolare
  • differenza marcata tra le due mammelle non discussa prima
  • aspettative irrealistiche (“voglio un seno molto pieno ma naturale”)
  • richiesta di protesi troppo grandi rispetto al torace

Caso clinico

Paziente 24 anni, torace magro, ghiandola minima, vuole un décolleté naturale.
Analisi: cute sottile, muscolo pettorale normale, solco regolare.
Scelta: protesi ergonomica 340 cc, piano dual plane.
Risultato: polo superiore naturale, cleavage definito, nessun bordo visibile.
Follow-up 3 anni: stabilità eccellente, nessuna rotazione, nessun bottoming out.


FAQ con sistema a tre risposte


1. Come capisco qual è il piano chirurgico giusto per me?

Risposta breve:
Lo stabilisco in base all’anatomia reale del tuo seno.

Risposta clinica:
Valuto cute, ghiandola, pettorale, solco e spessore dei tessuti per scegliere il piano che offre il miglior equilibrio tra naturalezza e stabilità.

Risposta del chirurgo:
Non uso mai un piano “standard”. Scelgo quello che meglio valorizza la tua anatomia, non quello che va di moda.


2. Il piano sottomuscolare è sempre più naturale?

Risposta breve:
Spesso sì, ma non sempre è la scelta migliore.

Risposta clinica:
È naturale nei toraci magri, mentre nei toraci spessi può risultare superfluo o controproducente.

Risposta del chirurgo:
Lo uso quando serve. Se non serve, lo evito. L’obiettivo è un seno naturale, non un piano chirurgico predefinito.


3. Posso scegliere io il piano?

Risposta breve:
Lo decidiamo insieme, ma guidati dalla tua anatomia.

Risposta clinica:
Il piano sbagliato può alterare risultato e durata. La scelta deve essere clinica, non estetica.

Risposta del chirurgo:
La tua preferenza conta, ma deve essere compatibile con ciò che il tuo corpo può sostenere.


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